Quando due colpi di pistola uccisero il commissario Calabresi, nel maggio 1972, vennero profondamente mutati gli eventi pubblici ma anche e soprattutto quelli privati di una famiglia, di una donna, che si ritrovò sola a crescere tre figli piccoli, orfani di un padre che non hanno fatto in tempo a conoscere. Un evento devastante, una voragine in cui si può sprofondare per sempre. O da cui invece si può ripartire raccogliendo le poche cose che restano, ritrovando la voglia di vivere. Spingendo la notte più in là.